Qui potrai scoprire altre mie passioni, accompagnate da qualche aneddoto interessante!
Penso che lo sport sia un aspetto fondamentale nella vita di ogni persona. Esso porta a numerosi benefici tra cui la possibilità di scaricare gli stress giornalieri e ricaricare le energie dal punto di vista mentale.
Il massimo dei benefici si ottiene se l’attività sportiva viene affiancata ad una corretta alimentazione; questo non significa che bisogna rispettare una dieta ferrea 365 giorni l’anno, ma ci sono alcuni cibi che purtroppo creano dipendenza, e come molte dipendenze nel momento in cui le assumi provi una sensazione di appagamento, ma poi successivamente arrivano i problemi, come quella fastidiosa sensazione di stanchezza e affaticamento, anche senza aver svolto attività fisica.
Ma vediamo più nel dettaglio quali sono gli sport da me praticati.
Nella vita di tutti i giorni ci sono mille impegni e altrettanti contrattempi, dunque diventa difficile svolgere un’attività sportiva se si devono rispettare degli orari ben precisi e definiti.
La palestra invece è quell’attività che ti permette di praticare sport con una flessibilità oraria maggiore, e soprattutto seguendo i tuoi ritmi.
Questo vuol dire che se un giorno non sei molto in forma puoi diminuire il carico di lavoro e/o l’intensità senza che nessuno ti dica nulla, evitando così di andare a sovraccaricare; viceversa se ti senti più in forma del solito puoi valutare di aumentare i carichi di lavoro, prestando attenzione a farlo in maniera corretta.
Il primo sport che ho praticato quando ero bambino è stato il tennis. I primi anni lo praticavo senza grandi stimoli, ma poi ho cominciato a conoscere le mie potenzialità, e sono diventato competitivo sotto tutti i punti di vista.
Negli anni a seguire sono cresciuto costantemente, soprattutto a livello agonistico, partecipando a molteplici tornei e portando a casa molti trofei.
Una volta raggiunta l’età adolescenziale mi sono accorto però che il tennis non mi permetteva di potenziare a sufficienza i rapporti interpersonali, e che mi permetteva di contare solamente su me stesso ma non sugli altri, e io avevo il desiderio di cominciare a pensare di squadra e non più come singolo.
Ecco che ho scelto di iscrivermi in una squadra di pallavolo, anche se sicuramente partivo svantaggiato rispetto agli altri, visto che l’età era già avanzata per fare un cambio così radicale in corsa. Tuttavia non sono i limiti che mi spaventano, penso che lavorando sodo tutto si può raggiungere.
Questo sport, che ho praticato per tre anni, mi ha comunque permesso di imparare molto e di migliorarmi sul piano sportivo ma anche personale. Ci tengo a precisare che la pallavolo è uno di quegli sport che seguo da quando ero bambino, andando a vedere le partite della squadra della mia città.
Il calcio si sà, è lo sport nazionale per eccellenza. Ricordo quando avevo 6 anni e mio papà mi portò a giocare nei pulcini della squadra principale della mia città, ci provai ma non mi piaceva; poi però negli anni mi dovetti ricredere.
Bene o male, se sei un maschio, a scuola tutti giocano a calcio, quindi nel 95% delle probabilità il calcio, o una delle sue varianti, diventerà il tuo secondo sport.
Successivamente i calcetti di domenica pomeriggio con gli amici diventarono uno stile di vita; ora, indipendentemente dall’età, i calcetti sono un must.
Quando ero bambino, nelle calde e afose estati, c’era un maestro che talvolta si recava nella piscina del condominio al mare in cui stavo, e mi insegnò le basi del nuoto.
Ricordo con piacere quelle lezioni perché erano divertenti e dinamiche; non consistevano solamente nel nuotare applicando gli stili classici, ma spesso veniva creato un percorso con degli attrezzi, alcuni galleggianti, altri no, che rendevano la lezione divertente e piacevole.
Successivamente, di recente, mi resi conto che il nuoto era ciò che effettivamente mi mancava perché è uno sport completo che, parallelamente alla palestra, permette di tonificare il corpo a 360 gradi; decisi quindi di iscrivermi ad un corso per adulti, e molto umilmente di riprendere dalle basi.
Ad oggi, dopo meno di un anno, qualcuno già mi chiede da quanti anni pratico nuoto e/o se pratico agonismo.
Quando ero bambino, nei freddi inverni nelle dolomiti italiane, cominciai a sciare con un maestro che mi insegnò le basi; poi venni iscritto ai gruppi collettivi.
Non ho molti ricordi di quel periodo, ricordo solo che finita la mattinata col maestro, si pranzava al sacco sul bagagliaio dell’auto, e poi si riprendeva a sciare col resto della famiglia nel pomeriggio.
Durante il periodo adolescenziale mi iscrissi al gruppo sci di livello avanzato, ma proprio in quel periodo mi accorsi che forse lo sci non era ciò che mi piaceva, perché alla fin fine era troppo monotono per i miei gusti.
Decisi quindi di provare a fare snowboard! Inizialmente era difficile perché non possedendo le basi non avevo molto equilibrio, però realizzai subito che anche se andavo molto meno veloce rispetto allo sci, era a mio avviso più adrenalinico ed era in grado di trasmettermi molta più energia rispetto allo sci.
Ora quando vado in montagna mi piace praticare snowboard.
Mi capitò, soprattutto durante gli anni adolescenziali, di andare in montagna d’estate con la famiglia e non sapere come passare le giornate.
Presi la Mountain Bike e scoprii che ero in grado di percorrere molti km in pendenza, senza perdere la voglia di andare oltre.
Questo dunque diventò il mio passatempo principale. Decisi di prendere un’istruttore guida, anche perché non orientandomi molto nella zona avevo paura di perdermi. Con lui percorremmo molti molti km in bicicletta, superammo anche il centinaio di km al giorno.
Ricordo che un giorno mi chiese se avevo mai preso in considerazione l’idea di fare ciclismo, perché secondo lui ero molto portato.
Era un giorno come tanti, mi stavo allenando nella piccola palestra del mio quartiere, quando notai che nella stanza dedicata ai corsi stavano cominciando una nuova attività chiamata Krav Maga di cui non avevo mai sentito parlare.
Avevo pensieri contrastanti perché le arti marziali non mi hanno mai entusiasmato, però allo stesso tempo oggi sempre più spesso si sente parlare di violenza, ed indipendentemente che tu sia uomo o donna è bene avere comunque delle basi.
Fortunatamente quello era il corso base, di primo livello; decisi dunque di iscrivermi, e devo ammettere che questo corso mi ha fornito le basi e molti spunti utili, non solo come sport, ma mi ha insegnato a vedere ciò che mi circonda da un punto di vista differente.
A fine anno feci l’esame finale e ottenni l’attestato di secondo livello.
Fin da quando ero bambino, indipendentemente dalla stagione, c’è un aspetto per il quale sono felice di andare in montagna: pattinare sul ghiaccio.
Ma andiamo con ordine! Tutto cominciò quando alle elementari praticavo pattinaggio a rotelle, e mi piaceva molto, ero molto competitivo. Ricordo ancora oggi che ad una gara di pattinaggio non arrivai sul podio per una sola posizione: non riuscii a perdonarmelo per molti molti anni.
Successivamente scoprii che oltre al pattinaggio a rotelle c’era un altro sport su pattini ancora più bello: il pattinaggio sul ghiaccio. Inizialmente cadevo a terra abbastanza frequentemente, come tutti, ma molto velocemente imparai da autodidatta, e i risultati furono molto positivi.
Successivamente decisi di prendere qualche lezione; non mi insegnarono a fare un triplo Axel, ma almeno oltre ad affinare la tecnica mi insegnarono cose nuove, e io apprezzo tantissimo imparare cose nuove.
Attualmente non va molto di moda praticare pattinaggio su ghiaccio, perché è una di quelle attività che diventano magicamente di moda durante le olimpiadi invernali quando i nostri campioni (che vanno forte in questa disciplina) ottengono medaglie, ma poi passa di moda subito dopo; per quanto mi riguarda, invece, questo sport non passa mai di moda.
Un’altra delle mie passioni, soprattutto quando viaggio, è la fotografia. Credo che la fotografia sia in grado non solo di catturare un determinato istante, ma credo sia, oltre ai video, l’unico mezzo in grado di far rivivere le sensazioni e le emozioni provate in quel determinato momento, anche a distanza di molti anni.
Credo che ogni momento della nostra vita che ci fa provare delle emozioni forti meriti di andare conservato, fotografandolo. Non possiedo macchine fotografiche costose, faccio tutto col mio smartphone; basti pensare che in esso tengo più di 36 mila foto!
Essendo che non possiedo macchine fotografiche o dispositivi particolarmente avanzati, le foto scattate con lo smartphone, oltre a non essere qualitativamente al top, molte volte hanno dei difetti: non solo quello di non riuscire a fotografare la luna, no, difetti molto meno complessi. Per far ciò a volte diventa dunque necessario sistemarle, nei casi più semplici aggiustando il contrasto o la saturazione, nei casi più complessi utilizzando il metodo della “modifica sovrapposta”, la quale però potrebbe far perdere ulteriore qualità alla foto. Tutti questi processi sono riassumibili in un’unica parola: fotoediting. Ma il fotoediting non è solo questo! Il fotoediting è anche isolare un soggetto dal proprio contesto fotografico e cambiargli lo sfondo. In pratica avete capito come il fotoediting sia un macro-argomento dalle molte sfaccettature.
Se vi ricordate, prima spiegavo come i video, oltre alle foto, siano l’unico mezzo che oggi ci permette di rivivere delle emozioni particolari a distanza di tempo; molto spesso quando andiamo in vacanza ci capita di fare diversi video. Diventa dunque necessario unire i video tra di loro per creare un filmato unico, magari collegando i filmati cronologicamente, e aggiungendoci qualche effetto per passare da uno spezzone all’altro, specialmente se i filmati sono stati fatti in momenti diversi della giornata, o in giorni diversi, con scenari diversi e apparentemente non collegabili tra loro. Questo processo è chiamato videoediting.